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Ginestre del deserto
GINESTRE DEL DESERTO (di Gian Luigi Ago)
Un inno alla libertà, all'amore, alla voglia di non arrendersi mai
È proprio lì dietro la ferrovia
oltre i mattoni rossi di una ciminiera
che resistono vicini i nostri cuori,
ginestre del deserto oltre tutti dolori
Mi alzo presto quando tu ancora dormi
sognando a fianco a quel che resta dei miei sogni
nell’angiporto confuso dei pensieri
io sogno ancora anche se sono in
piedi
E noi siam sempre uguali e non ci possono cambiare
per quanto
possan credere di farci del male
mi basta chiuder gli occhi e so già di volare
vicino alle tue ali oltre qualsiasi mare
E la pioggia di Vilnius bagnava ponti, strade
e il Seicento barocco della cattedrale
la nostra recherce era “una sciarpa che non c’è”
il nostro shelter from the storm
qualche libreria-caffè
Viviamo quasi sempre troppo in fretta
invece di fermare ogni momento
lasciamola aspettare quella musica che aspetta
anche se questo fosse il nostro ultimo concerto
E poi siamo ostinati e non ci possono fermare
per quanto
impegno mettano per farci deviare
se camminiamo insieme ad ogni crocevia
dovunque svolterai quella è la strada mia
E ci son cose che non potranno cancellare
tu sopra un treno che correva verso il mare
Io in una sala d’aspetto ormai sparita
ad aspettare l’incipit di tutta
un’altra vita
Mi guardo intorno e non vedo che rovina
dalle
magnifiche sorti e progressive
a quelli che pretendono di deciderci la vita
e invece son deserti in cui mettiam radici
Perchè noi siamo liberi e non ci possono fermare
Per quante chiavi inventino per non farci scappare
Resisteremo sempre contro ingiustizie e errori
Ginestre del deserto oltre tutti i dolori
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