HOME BIOGRAFIA DISCOGRAFIA FOTO VIDEO CONCERTI CONTATTI
Finale di partita
FINALE DI PARTITA (di Gian Luigi Ago)
Dopo la frenesia della giovinezza,
arriva inevitabile il bilancio della propria vita
Ti guardo correre senza fermarti mai
cercare storie e vita in tutti gli occhi che non sai
Va be’ l’ho fatto anch’io, parlare non dovrei
ma se tornassi indietro no, io non lo rifarei
Perchè c’è un angolo, un treno che va via,
un fazzoletto
minimo bagnato di poesia,
persone che non tornano e che perdi per la via
nella trascuratezza di ogni frenesia
Ma quando arriva il tempo della tranquillità
servon profumi
antalgici, fiori di eternità,
che spesso non abbiamo saputo preservare
nell’illusione
effimera del nostro navigare
Ed in questo cosmodromo che non ci fa mai volare
basterebbe
soltanto salvare l’essenziale
e trovarsi a sorridere nel fremito di un pianto
pensando a degli occhi ormai persi nel tempo
E poi un giorno esci fuori e la folla è già sparita
c’è il terzo
tempo solito di ogni dopopartita
Ti accorgi troppo tardi che ti bastava solo fermarti
molto prima che si esaurisse il volo
E cerchi nelle tasche quello che ormai hai sprecato
i sogni che hai tenuto e queL poco che hai salvato
E poi accuse false che ti inchiodano per sempre
A un’ immagine distorta di te, di te che sei innocente
Ma poi all’ultimo momento mi basterebbe solo averti accanto
tenere la tua mano e dirti “Lo
sai ti ho amato tanto, tanto”
HOME BIOGRAFIA DISCOGRAFIA FOTO VIDEO CONCERTI CONTATTI